lunedì 6 novembre 2017

IL DESTINO A PORTATA DI APP di ELEONORA MANDESE

Esce il 12 Novembre in self il nuovo romanzo chick-lit di Eleonora Mandese dal titolo Il destino a portata di app. Cosa potrebbe succedere se ambizioni e sentimenti si mescolassero, minacciando di cambiare ciò in cui si è sempre creduto?


il destino a portata di app eleonora mandese
DATA DI PUBBLICAZIONE digitale e cartaceo: 12 Novembre 2017

TITOLO: Il destino a portata di app

AUTORE: Eleonora Mandese

EDITORE: self publishing
GENERE: chick-lit

TRAMA

Jessica Bonomi è una studentessa fuorisede a Milano.
Ossessionata dallo shopping compulsivo e costantemente alla ricerca di soldi che non ha, studia ogni giorno un metodo nuovo per contrarre debiti e allontanare il più possibile l’idea del futuro.
Ad un passo dalla laurea non supera il suo ultimo esame e, piuttosto che ammettere di essere un fallimento, progetta di architettare una falsa festa di laurea mentre prova a cercare lavoro.
Dopo migliaia di curricula inviati a vuoto e nessun tipo di riscontro, un uomo con dei buffi mocassini color noce si accorge di lei e le lascia il suo biglietto da visita.
Adriano Quercetti è il fondatore di Foodster, un’applicazione che promette di partire dallo schermo per far ritornare la gente alla vita reale.
Jessica non rappresenta soltanto una novità, ma è qualcosa di diverso che è pronto a scontrarsi con i fantasmi del suo passato riaccendendo in lui ciò che pensava di aver definitivamente perso...
Cosa potrebbe succedere se ambizioni e sentimenti si mescolassero, minacciando di cambiare ciò in cui si è sempre creduto?





ESTRATTO

Accarezzo le sue guance con le dita e le sposto pian piano verso i capelli lasciando che si perdano nei suoi riccioli ramati, tirandoli di tanto in tanto per avvicinarlo di più a me.
Mi stacco dalla sua bocca e riprendo a baciarlo tracciando una serie di baci nell’incavo tra il collo e la spalla.
«Jessica» mormora mentre sento chiaramente la sua erezione premere contro la patta dei miei jeans.
Ho la sensazione che voglia fermarmi ma proseguo, porto le mani sui suoi fianchi e mi chiedo per quale dannata ragione non voglia strapparmi i vestiti di dosso.
Mi alzo nuovamente sulle punte per baciarlo ma mi intrappola la testa tra le mani prima che possa tentare di raggiungere le sue labbra per la seconda volta.
«Jess, tu sei incredibilmente bella e sexy e…» Strizza gli occhi mentre il mio cuore batte all’impazzata. «Non posso farlo.»
Indietreggio di un passo liberandomi dalla sua presa.
Abbasso gli occhi verso la sua erezione e capisco che il problema chiaramente non sono io.
Cosa, allora?
«È per i ragazzi?» domando avvertendo il rossore colorarmi le guance.
«Jessica, in questo momento stiamo lavorando insieme e tu sei appena uscita da una relazione» replica sfiorandomi una guancia con le dita. Mi sottraggo alla sua carezza, infastidita. «Sei troppo vulnerabile e io non ho intenzione di ferirti. Non tocco una donna da molto tempo» sussurra distogliendo lo sguardo dal mio.
È come se si stesse riferendo a qualcosa che non ha niente a che fare con me e non posso evitare di pensare a lei. La persona della quale si rifiuta ostinatamente di parlarmi ancora.
«Capisco» biascico distogliendo a mia volta lo sguardo dal suo. «Non sono lei» concludo sfiorando nuovamente il fondo con il mio imbarazzo.
Vorrei semplicemente chiudere gli occhi e scomparire.
«Non sei lei, è proprio questo il problema» continua ritornando a cercare il mio sguardo.
Sento i suoi occhi su di me e li incrocio vedendolo visibilmente agitato. Ha i muscoli della faccia contratti e sembra stia facendo uno sforzo incredibile per cercare le parole.
Una fitta preme all’altezza dello stomaco incoraggiandomi a farla finita e infilarmi sotto le coperte, mettendo un punto a tutto questo.
Invece no, io devo capire. Se non mi vuole, per quale dannata ragione mi guarda in questo modo? Perché ho la sensazione che voglia dirmi qualcosa eppure non riesca a trovare le parole o il modo di farlo?
Lo guardo perché voglio una risposta e la pretendo adesso.
Continuerò a fissarlo finché non ne potrà più.
Avvicina le sue mani alle mie braccia e le stringe.
«Jessica, tu sei qualcosa di diverso. Questo mi fa paura.»

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