venerdì 28 ottobre 2016

RECENSIONE 'Un disastro chiamato amore' di Chiara Giacobelli





TITOLO: Un disastro chiamato amore

AUTORE: Chiara Giacobelli 

PUBBLICATO: Luglio 2016 da Leggereditore 

GENERE: Narrativa Contemporanea, Commedia Collana: Narrativa 

PAGINE: 330


SINOSSI:

Francese con un lavoro a Parigi e un appartamentino a Montmartre, Vivienne Vuloir è una ragazza buffa e imbranata che colleziona una figuraccia dopo l’altra, fa i conti con una fallimentare carriera di scrittrice e soffre di un numero indefinito di fobie. A trent’anni ha dimenticato il sapore di un bacio, si è adattata a essere identificata come “quella che si occupa di gossip”, ma soprattutto ha perso completamente fiducia nel genere umano, specialmente se maschile. Quando un giorno riceve un’inattesa telefonata da un certo Mr Lennyster, figlio di un’importante attrice italiana su cui ha da poco redatto un dossier, è certa di stare per subire una grossa lavata di capo. Invece, l’uomo vuole commissionarle la biografia della madre. Così, ben presto Vivienne si troverà a dover affrontare un’avventura a cui non è affatto preparata: un viaggio in Italia, un libro da scrivere, un uomo affascinante, dolce ma oscuro, e una villa piena di misteri da risolvere. Tra gaffe, tentativi maldestri di carpire i segreti della famiglia Lennyster, amori e altre catastrofi, Vivienne, inguaribile pessimista, capirà che la vita le sta per riservare una sorpresa inaspettata.

RECENSIONE


Protagonista della storia è la sventurata Vivienne Vuloir, che fa delle proprie sventure uno stile di vita. Paragonabile ad un misto di Bridget Jones e Sandra Bullock nei panni di Margaret Tate in “Ricatto d’amore”. Dopo un articolo su una delle donne più eccezionali che lei abbia avuto il piacere di scrivere, Elisabetta Grimaldi, Viv viene contattata dalla segretaria personale di Alex Lennyster, figlio della famosa attrice italiana. Viv, preoccupata in quanto pensava di ricevere lamentele per il contenuto dell’articolo dedicato alla donna, non si aspettava di venir contattata personalmente per scrivere un romanzo biografico sulla vita della signora Lennyster. Occasione da non perdere e da cogliere al volo, cosa che la nostra beniamina di certo farà. Dalle sue ricerche -benedetto Wikipedia- scoprirà che il figlio dell'attrice non è altro che un quarantenne sposato e con due figlie.
Non mettendo in considerazione il fatto che spesso s'interpretano in maniera errata le informazioni. Cosa che accade a Vivienne. Infatti si troverà dinanzi l’uomo più affascinante, bello e trentenne che potesse mai sperare d’incontrare: Alex Lennyster.






E da qui comincia il bello. Più la scena diventa intima e romantica tra i due e più la sbadataggine di Vivienne ci mette lo zampino. Tra voli nelle ortiche, cani pestiferi, ansiolitici e paura anche della paura stessa, i due protagonisti cominceranno a conoscersi e ad apprezzarsi, nonostante la capacità di Vivienne di cacciarsi nei guai.



Se a trent'anni cammino rasente i muri per paura di essere accoltellata alla schiena da ogni essere vivente e se sono certa che morirò zitella con una schiera di gatti a riscaldarmi, ma nessuno che si prenderà cura di me, lo devo soltanto al duro destino che la vita mi ha riservato.

Tutto parte dalla stesura della biografia sulla storia d’amore tra i genitori di Alex, la famosa attrice Elisabetta Grimaldi e il regista di successo mondiale George Lennyster. Intrighi, inganni, segreti e incomprensioni fanno da cornice a questo romanzo comico, divertente e, perché no, anche romantico. Incontreremo Alex: uomo perfetto fisicamente che caratterialmente, attento ad ogni piccolo dettaglio, legato alla famiglia e pronto a sacrificarsi in tutto e per tutto per poterla proteggere dalle angherie esterne. E conosceremo Viv: simpatica, estroversa, ansiosa e curiosa di scoprire cosa quella famiglia nasconde nelle mura della propria dimora. Sono tante le domande da porsi durante la lettura, alcune di queste anche i nostri protagonisti se le pongono: chi è realmente George Lennyster? Quale segreto nasconde? Chi è Emily?






Con l’aiuto di formidabili alleati come il maggiordomo Marco e di Alice, la sorella di Alex, Vivienne riuscirà finalmente a venir a capo di questi dilemmi. Io personalmente l'ho apprezzato molto. Scrittura comica e fluente, non troppo descrittivo ed abbastanza discorsivo, il mix giusto per una lettura piacevole e spesso leggera. Vi consiglio espressamente di leggerlo per poter poi ridere sulle sciagure della cara e amata protagonista, perché in fondo, in ognuna di noi, si nasconde una timida Vivienne.




INTERVISTA ALL'AUTRICE

1. Come è nata l’idea per questo romanzo? 

E' nata come forma di terapia del sorriso consigliata da un'equipe di medici durante una lunga malattia. L'auto-ironia è il perno di tutto il romanzo, quel sapersi prendere mai troppo sul serio a fronte di gaffe e problematiche che potrebbero anche sembrare a tratti esagerate, se non fosse per il fatto che sono accadute tutte realmente alla sottoscritta. Per i personaggi e la storia invece ho attinto dalle persone che ho avuto la fortuna di conoscere e intervistare grazie al mio lavoro: dal figlio di Audrey Hepburn Sean Ferrer a cui è ispirato il protagonista maschile (c'è chi pensa che Alex sia inverosimile, invece è forgiato a immagine e somiglianza di un signore in carne ed ossa che presiede appunto una fondazione umanitaria) a Marta Marzotto, Maria Luisa Spaziani, Rossana Podestà e la combriccola della Commedia all'Italiana. 

2. Spiegaci come hai creato il carattere di Vivienne e perché.

Vivienne è stata costruita grazie all'affiancamento di medici, psicologici e professionisti del settore che mi hanno portata a stemperare la difficoltà di alcune situazioni piuttosto dolorose ridendoci su e riversandole su carta attraverso una me stessa vista da un punto di vista tragicomico. All'inizio doveva essere solo un personaggio terapeutico, in realtà inaspettatamente tantissime lettrici si sono riconosciute in lei o comunque affezionate ed è diventata così una sorta di piccola eroina letteraria con vita propria. Di recente ha persino rilasciato un'intervista. 

3. Quale è stata la parte del romanzo più difficile da scrivere e perché? 

La parte di editing poiché ho dovuto mediare tra le esigenze editoriali/commerciali e il mio sentire o gusto personale. In definitiva, però, sono soddisfatta del lavoro svolto insieme agli editor e penso che abbia apportato un contributo notevole alla qualità del romanzo.

4. Nella vita hai trovato il tuo Alex Lennyster?

Vi piacerebbe saperlo, eh? :) Ma preferisco lasciarvi la curiosità di scoprirlo in futuro... magari leggendo altre mie opere più o meno autobiografiche. 

5. Che genere definiresti il tuo romanzo e perché?

Non appartiene a nessun genere, perché mescola insieme il chick lit anglosassone con la profondità europea, il romance al femminile con un substrato di sostanza nascosto tra le pagine. Penso che lo si possa leggere a diversi livelli, quindi è eclettico e in un certo senso outsider. Perché? Suppongo perché rispecchia la mia personalità, difficilmente categorizzabile e alquanto complessa. 

6. Qual è il tuo genere preferito?

Leggo tanti libri diversi, ma mi appassiona molto il romanzo storico, specie se tratto da personaggi o fatti realmente accaduti. Il Rinascimento veneziano o fiorentino e l'Ottocento inglese e francese sono le epoche per cui vado pazza.

7. Quali sono i tuoi autori/autrici preferiti? Hanno influenzato in qualche modo il tuo modo di scrivere?

Guardo molto ai classici: amo Flaubert, Dickens, Kundera, Kerouac, le sorelle Bronte, Thomas Mann, Coleridge, Goethe... più sono tragici e appassionati, più mi prendono. Dei contemporanei apprezzo molto Baricco e la Mazzucco, ma dovrei leggere più autori vivi, effettivamente. Però davanti a Shakespeare... tutto il resto è secondario. 

8. Cosa stai leggendo in questo periodo?

Tiziano Terzani, "La fine è il mio inizio"

9. Chi sono i tuoi più grandi sostenitori?

Gli amici, anche se in realtà inizialmente non ho sentito troppo il sostegno di persone a me vicine in grado di comprendere davvero cosa significhi avere un'indole artistica e quanto sia difficile saperla gestire. Se un sostegno c'è stato, è arrivato sotto forme diverse e magari più di recente. In realtà penso di aver fatto molto da sola, non perché credessi in me e nelle mie doti, ma perché scrivere e vivere della mia arte era per me qualcosa di necessario, un imperativo. Non è stata una scelta, piuttosto un modo di essere. 

10. A quando il prossimo romanzo? Tratterai un genere diverso o ti focalizzerai ancora su questo?

Mi piace essere eclettica per non annoiarmi. A novembre uscirà "101 cose da fare in Veneto almeno una volta nella vita" edito da Newton Compton Editori, la cui copertina con Venezia in primo piano mi emoziona tantissimo. Attraverso racconti a metà tra la narrazione e l'informazione vi porterò a conoscere una regione di cui mi sono davvero innamorata. Per il resto, sto lavorando a tre progetti contemporaneamente per il 2017, tutti molto diversi tra loro. Non so ancora dirti come si evolveranno.

11. Per chi volesse pubblicare come te un romanzo, cosa consiglieresti? 

La professionalità: non consegnare materiale senza essere prima passati sotto la revisione di un editor (a tal proposito, faccio diversi lavoretti di editing tra un romanzo e l'altro, quindi sarò lieta di leggere qualunque cosa vorrete propormi!) e cominciare dalle agenzie letterarie invece di puntare direttamente alle case editrici. Inoltre, sono contraria all'editoria a pagamento.

12. Ti rispecchi nel protagonista?

In Vivienne sì, in Alex per il momento non troppo... mi sento ancora una donna :) 

13. Cosa pensi di aver trasmesso ai lettori?

Tante cose diverse a seconda del lettore. Se qualcosa passa attraverso un romanzo, o semplici scene descritte, parole fissate su carta, è perché quel qualcosa esisteva già in luce nel lettore stesso ed era lì pronto per essere colto, magari valorizzato o meglio compreso. E' un discorso che vale in tutti i campi della vita: non importa quanto sia buono, il seme cresce solo se il terreno è fertile. 

14. Sei soddisfatta delle vendite? 

E' troppo presto per dirlo, non avremo dati ufficiali fino alla fine dell'anno. Sicuramente il romanzo si è fatto notare, l'interesse mediatico è stato molto forte e sappiamo che nel mese di agosto il libro è sempre stato ai primi posti sulla narrativa più venduta di Amazon. Ma ve lo saprò dire meglio fra un po'!

15. Pensi di creare un altro libro sui protagonisti?

Lo spero... le richieste dei lettori sono tante. Mi dispiacerebbe deluderli, ma per ora non c'è niente di certo.

MADDALENA

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