sabato 25 giugno 2016

RECENSIONE 'Schegge di verità' di Monica Lombardi




TRAMA:



Qualsiasi cosa per riaverla. Qualsiasi cosa per riaverle entrambe.
Due donne, due amiche, Giulia e Livia, rapite una sera di novembre mentre tornano dal cinema. Una delle due riesce a fuggire, ma non ricorda nulla, né del rapimento né del suo passato. Il suo aiuto potrebbe essere determinante per la polizia, se solo riuscisse a mettere insieme le schegge di verità che come lampi le attraversano la mente. Il volto che però vede nello specchio continua a esserle del tutto estraneo.
Le indagini possono dunque partire solo dal bosco, teatro della fuga, e dalla spessa nebbia che blocca la sua memoria. A guidarle è il commissario Emilio Arco, con l’aiuto di Ilaria Benni, una sensitiva in grado di percepire la paura delle persone, e di uno psichiatra, coinvolto per motivi che oltrepassano la sfera professionale.
Monica Lombardi tesse con maestria una tela investigativa ricca di colpi di scena, in un giallo psicologico che scava negli abissi della mente umana.

RECENSIONE:

Livia si risveglia in un ospedale, il suo riflesso allo specchio le è indifferente, non si riconosce, non sa chi è -se non per il nome che le è stato detto dalla psicologa che la segue-, non sa cosa le sia successo, ne perchè è piena di lividi. La prima parte del libro si chiama 'Domande' ed è azzeccatissimo. Il lettore, come Livia, si fa molte domande e solo dei piccoli flashback da parte di Livia fanno trasparire ciò che è successo: rapita, serva di una routine fatta da un letto e delle catene, seviziata, picchiata. Livia parla di se come una donna alla quale è stata tolta la dignità e l'autrice è stata molto brava a scrivere le scene del rapimento in modo soft ma incisivo, senza aggiungere scenari macabri per far rabbrividire il lettore, non ce n'è stato bisogno. 




Livia viene aiutata da un Commissario della polizia, Arco, una Sensitiva, Ilaria, e un affascinante medico, Andrea, che sembra conoscere, ma purtroppo i suoi ricordi sono dentro di lei, sepolti.



Il libro è scritto in modo semplice, pieno di mistero, ed è proprio quell'alone di mistero che lascia il lettore inchiodato a leggere il libro. Livia scoprirà piano piano il suo passato, il suo lavoro, chi è Andrea e soprattutto che non era sola, in quella cella. Con lei c'era Giulia, la sua migliore amica, una sorella acquisita di cui non si ricorda. 

Perché quando è scappata l'ha lasciata li? E come ha fatto a scappare? Mille domande affollano la testa di Livia.

La seconda parte del libro si chiama 'Risposte', finalmente i nodi verranno al pettine.

Il libro è un puzzle scritto, solo leggendolo si scoprirà il quadro generale che vi farà accapponare la pelle, la scrittrice ha messo intrecci, nodi e catene e tutte verranno aperte alla fine del libro, con un finale che mi ha lasciata a bocca aperta. Non sarei mai riuscita a immaginare uno scenario così complesso e articolato, soprattutto scritto. La scrittrice è stata geniale, un libro che mi ha illuminata su un genere molto lontano dal mio. Non pensavo mi sarei mai innamorata di un Thriller. Consiglio questo libro a chiunque, non è per niente violento, ne macabro. La scrittrice catapulta il lettore in uno scenario pieno di mistero e realtà che sono così vicini ma così inafferrabili da rendere questo libro unico. Un capolavoro. Ora non mi resta che attendere un altro lavoro di questa splendida autrice. 


VOTO: 

Sabrina

1 commento:

  1. Grazie Sabrina, che bella sorpresa questa tua recensione! Sono felicissima che questa storia ti abbia aperto scenari un po' diversi, potrebbe essere l'inizio di un nuovo amore, chissà. Intanto, grazie per le belle parole che hai speso per Schegge di verità.
    A presto!

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