sabato 7 maggio 2016

RECENSIONE 'Sei il mio respiro' di Valentina G. Bazzani

sei il mio respiroTITOLO: Sei il mio respiro
AUTRICE: Valentina G. Bazzani
DATA D’USCITA: 5 Aprile 2016
GENERE: contemporary romance
CATEGORIA: bipolarismo, droga
NARRAZIONE: pov femminile e pov maschile alternati, prima persona
COPPIA: Lilli, ragazza affetta da bipolarismo; Diego, giovane musicista tossicodipendente.


SINOSSI:
La vita di Lilli è cambiata radicalmente dal giorno in cui diede uno schiaffo alla sua migliore amica. Uno schiaffo talmente violento che la ragazza fu costretta al ricovero in ospedale. Lilli non ricorda quasi niente di quell’episodio, se non il caldo soffocante, le gocce di sudore che l’accecavano e un’incredibile, immotivata paura di coloro che in quel momento stavano assistendo alla scena. Prima di quel giorno era una ragazza come tante, credeva che per essere felice bastasse l’amicizia di Elisa e l’amore del ragazzo più popolare della scuola. Ma le rimane solo il dolore causato da un Male senza nome né volto, che la sta lentamente consumando: il bipolarismo.
Diego, un giovane musicista con un passato pesante alle spalle, si stupisce di incontrare al gruppo di sostegno organizzato dal professor Decori, psicologo della scuola, proprio Lilli, la ragazza solare della quale era rimasto profondamente colpito. È molto cambiata, ha un aspetto trascurato e malinconico.
Lilli e Diego scoprono di essere l’uno la cura per il dolore dell’altro. Lei riprende in mano i suoi sogni, mentre lui affronta i problemi con l’eroina, che inesorabilmente busseranno alla sua porta. Il loro amore, disperato e assoluto, li spingerà ad abbassare le difese, poiché entrambi capiranno di non poter fare a meno l’una dell’altro, come dell’aria che respirano.
RECENSIONE

Da quel giorno fatale in cui ha colpito con uno schiaffo la sua migliore amica Elisa, Lilli non è stata più la stessa. Le è stata riscontrata una forma di bipolarismo che le arreca momenti di totale entusiasmo ed eccitazione alternati a momenti di completo disagio e disperazione. Non ha più energia per studiare, non crede più di poter realizzare il suo sogno nel cassetto, i suoi voti sono calati, non sente più il bisogno di mangiare e di dormire. La sua vita è caduta in un baratro oscuro da cui è difficile trovare uno spiraglio di luce. La sua anima è completamente dilaniata da quando è stata abbandonata dall’amica Elisa e dal suo fidanzato Marco, che alle sue spalle si sono fidanzati e l’hanno completamente ignorata.

“Mi sento trascinare verso un abisso da cui non credo di poter risalire, circondata da tenebre così fitte da farmi chiedere se esiste davvero la famosa luce in fondo al tunnel. Io penso di no. Ho perso qualsiasi punto di riferimento, sto annegando e per quanto urli non riesco a sentire la mia voce.”


La sua vita ha una scossa positiva quando incontra Diego. Diego è un musicista che suona in una band locale molto popolare della zona; anch’egli ha un presente tormentato a causa di seri problemi legati alla droga. È preda di un umore altalenante che in momenti di sconforto lo spinge a ricadere nel giro della droga. Vorrebbe smettere ma ne ricade puntualmente.
I due si incontrano in una riunione di gruppo, organizzata dallo psicologo della scuola, per affrontare e risolvere i problemi che li affliggono, migliorando il proprio presente e futuro.
A scuola Diego ha una cattiva reputazione per droga e aggressioni, è un tipo da cui gli altri ragazzi si tengono alla larga, al contrario delle ragazze che vengono attratte dai cattivi ragazzi come lui, tant’è che molte di loro cadono ai suoi piedi e si lasciano possedere per una notte.
Diego comincia a provare un senso di protezione per quella ragazza tanto fragile e triste; Lilli è attratta dal suo sguardo cupo che in un certo qual modo la intimorisce spingendola a distogliere lo sguardo ma da un altro lato la spinge ad averlo vicino ad ogni costo.
Durante la conoscenza di Diego, Lilli fa amicizia con la sorella Sara, la prima ragazza che dopo mesi le rivolge la parola e che non ha timore delle voci di corridoio sulla sua reputazione.
Da quell’incontro le loro vite cambiano totalmente: per Lilli i voti scolastici progrediscono, trascorre la maggior parte del tempo con Sara e Diego vivendo istante per istante ogni momento insieme, aiuta Diego nella sua rinascita dalla droga, lo aiuta a non arrendersi per la sua passione per la musica, a realizzare i suoi sogni; Diego invece aiuta Lilli nella riscoperta dell’amore e a realizzare il sogno di poter entrare nell’università di editoria e scrittura a Milano.

“Più tempo passiamo insieme, più è difficile starle lontano, come se fossi drogato di lei.”


Ma Lilli presa dalla sua felicità, non si rende conto che Diego sta soffrendo e non si accorge della lotta interiore che sta affrontando e del dolore  che si diffonde sempre più nella sua anima. Le cose si complicano irrimediabilmente fino al punto di non ritorno.

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Un romanzo dolce, commuovente e delicato..
Un romanzo di rinascita, dolore, redenzione, perdono, amore, di sconfitte… è una storia d’amore come le altre ma che racchiude al suo interno un messaggio di enorme significato a cui dar valore.
E’ un romanzo che affronta dei temi molto delicati come la droga e bipolarismo che affliggono i giovani adolescenti di oggi. La droga è un fenomeno a cui si assiste costantemente ogni giorno: adolescenti che vengono scagliati in questo giro infernale che distrugge le loro vite e da cui è difficile fuoriuscirne. Non bisogna farsi mai coinvolgere in questo circolo vizioso perché la vita è troppo importante per viverla strafatti di droga, bisogna godersi ogni istante che la vita ci offre, vivere ogni istante come se fosse l’ultimo, mai cadere nelle tenebre, ma rialzarsi sempre per ogni difficoltà, per ogni delusione, per ogni problema che non si ha coraggio di affrontare e da cui si vuole evadere facilmente. Il bipolarismo è una forma di depressione che porta il malato ad estraniarsi dal mondo in cui vive e ad allontanarsi da tutti. Come per Lilli, il bipolarismo può essere inteso come una particolarità che se controllata, può essere sfruttata a proprio vantaggio.
L’ambiente creata è soddisfacente, i temi trattati sono delicati ma molto duri da ingerire e importanti per far coscienza alla gente della gravità di queste situazioni.
Ho notato però che la narrazione è troppo incalzante, i capitoli sono troppo brevi, avrei desiderato che la scrittrice si fosse soffermata maggiormente sulle emozioni e sentimenti che i protagonisti hanno provato durante la loro breve relazione. Ma tutto sommato è una lettura piacevole, ben elaborata, da leggere e che a mio parere è uno dei pochi che affronta dei temi fondamentali di cui oggi si dovrebbe parlare particolarmente.
VOTO 3.5 / 5

RAFFAELLA

Grazie per l’intervista e per la tua disponibilità❤ Forza Valentina !!
INTERVISTA ALL’AUTRICE
1. Come è nata l’idea per questo romanzo?
Questo romanzo è nato come una sfida. Avevo già provato a parlare di disturbo bipolare attraverso un racconto, L’amore non si nega a nessuno, edito da Butterfly edizioni. Ma questa volta volevo fare di più. Volevo che dalla vicenda dei miei personaggi trasparisse la mia storia, i miei sentimenti, le mie inquietudini. Volevo che fosse vera, al di là di ciò che raccontavo.
2. Spiegaci come hai creato il carattere di Lilli e Diego e perché.
Il personaggio di Lilli è fortemente autobiografico. Sono partita dalle mie fragilità e ho cercato di descrivere il percorso di crescita che ho dovuto fare per superarle.
Mentre Diego è frutto delle mie inquietudini, dei miei sbagli, delle mie frustrazioni ma anche della mia voglia di ricominciare, di migliorare e di realizzare i miei sogni. Si può dire che Lilli e Diego rappresentino i due lati predominanti del mio carattere.
3. Quale è stata la parte del romanzo più difficile da scrivere e perché?
Forse, la parte finale. Arriva un momento nella stesura di un libro in cui non sei più tu a guidare i personaggi ma sono loro a guidare te e a portarti a conclusioni a volte inaspettate.
4. Nella vita hai trovato il tuo Diego?
Sì, per fortuna oggi posso dire di averlo trovato. Anche se è molto diverso dal Diego del libro.
5. Che genere definiresti il tuo romanzo e perchè?
“Sei il mio respiro” è stato definito in molti modi: contemporary romance, Young Adult, romanzo rosa, secondo me non è altro una piccola storia d’amore con un grande messaggio all’interno. Grande perché secondo me ciò che vogliono dire i personaggi è più importante della storia stessa.
6. Cosa ti ha spinto a scegliere il titolo “Sei il mio respiro” per il tuo romanzo?
So che può sembrare strano, ma io scelgo il titolo prima di iniziare la stesura. E difficilmente lo cambio. Per me il titolo è il fulcro di tutto. Ciò su cui ruota l’intero libro. E in genere rappresenta anche il senso del libro stesso. Quindi da lì parto per scrivere. Se si ha bene in mente ciò che si vuole trasmettere, poi tutto viene di conseguenza.
7. Hai intenzione di tradurre il romanzo per pubblicarlo in altri Paesi?
Mi piacerebbe. Ma non so se sarà possibile. Forse tenterò questa strada con altri romanzi.
8. Qual è il tuo genere preferito?
Sicuramente il romance. Anche se mi piacerebbe “ampliare i miei orizzonti”, perché non amo restare confinata nel mio genere e credo che per essere un’autrice completa è necessario essere una lettrice completa.
9. Quali sono i tuoi autori/autrici preferiti? Hanno influenzato in qualche modo il tuo modo di scrivere?
Il mio libro preferito è “Dove finisce il fiume”, di Charles Martin. Al tempo questo libro mi ha sconvolta. Ma l’autrice a cui mi ispiro di più e da cui cerco di imparare è Colleen Hoover, i suoi libri per me sono la massima espressione di questo genere, e il mio sogno è un giorno poter scrivere una storia capace di emozionare in questo modo. Ho appena terminato L’incastro (im)perfetto e sto per iniziare Le confessioni del cuore. Ma non è l’unica autrice che ammiro: J. Lynn, Jojo Moyes.. autori come Marc Levy, Guillaume Musso, Nicholas Sparks e altri. Ogni volta che leggo un libro che mi appassiona e mi colpisce, il mio modo di scrivere cambia impercettibilmente. Da ogni libro imparo qualcosa, da ogni autore carpisco un segreto e lo faccio mio. Qualcuno potrebbe pensare che questo significhi copiare. Io invece la chiamo umiltà d’apprendere. Capire che sempre, in ogni luogo, ci sarà qualcuno migliore di noi e da cui possiamo imparare e che quando smetti di fare questo, non sei “arrivato”, sei al punto di inizio.
10. Cosa stai leggendo in questo periodo?
Sto rileggendo “Io prima di te”, della Moyes.
11. Chi sono i tuoi più grandi sostenitori?
La mia famiglia, i miei amici, i miei lettori, tutte le persone a cui sono riuscita a trasmettere un’emozione.
12. A quando il prossimo romanzo? Tratterai un genere diverso o ti focalizzerai ancora su questo?
Il prossimo romanzo sarà ancora un romance, ma scritto interamente dal punto di vista del protagonista maschile, e dovrebbe uscire l’anno prossimo. Sto lavorando ad altri progetti ma è ancora presto per parlarne.
13. Per chi volesse pubblicare come te un romanzo, cosa consiglieresti?
Di non arrendersi. Mai.

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