sabato 7 maggio 2016

RECENSIONE "Oblivion I" di Jennifer L. Armentrout




TRAMA:
Nell’istante stesso in cui Katy Swartz si è trasferita nella casa accanto ho capito che sarebbero stati guai. Guai seri. Non sono umano e non sono nemmeno nato sulla Terra. Arriviamo da Lux, un pianeta lontano tredici miliardi di anni luce e la mia sola priorità è difendere la mia gente dagli umani. È per colpa loro che mio fratello è morto, e ora devo tenere Katy lontana dalla mia gemella… anche se questo significasse comportarmi come il più grande bastardo del mondo.
Ma Katy è diversa dagli altri. Non posso tenerla lontano. Non posso impedirmi di desiderarla, di volerla toccare, o di voler usare i miei poteri per difenderla. Al mio primo minimo cedimento, si scatenerà l’inferno. Innamorarmi di Katy, un’umana, non metterà solo lei in pericolo. Ci porterà tutti alla morte.
RECENSIONE
Oblivion è il sesto volume della saga Lux, questa saga della Armentrout è costituita dai primi cinque libri visti dal punto di vista di Katy, e ora la scrittrice ha deciso di riscrivere la saga dal punto di vista di Daemon. Ho deciso di recensire il primo della saga dal punto di vista di Lui e non di Lei perchè non avevo mai letto un libro interamente scritto da un punto di vista maschile e mi ha stupito molto.
Mi ha stupito perchè la scrittrice, non solo è bravissima a non cadere in ‘pensieri femminili’, ma è riuscita a coinvolgermi nonostante non ‘fossi’ una protagonista femminile.
Daemon e sua sorella gemella Dee vivono, da quando hanno memoria, in un paesino della West Virginia, la casa gli è stata data loro dal Dipartimento della Difesa, un organo del governo che sa cosa sono e cerca di farli vivere tranquillamente tenendoli d’occhio.
Daemon, sua sorella e i loro amici sono Lux, esseri di Luce provenienti da un altro pianeta.
Il nostro Lux ha già perso in precedenza suo fratello gemello, ucciso da un Arum (Esseri di Tenebra provenienti da un altro pianeta), per proteggere la sua amata umana e Daemon, promette che mai e poi mai si sarebbe innamorato di un’ umana mettendo a repentaglio la vita dei suoi cari.
Questo prima di incontrare Katy,
Chiusi gli occhi, irritato da quello spettacolo. Riuscì ad arrivare ai gradini di casa, ma ero certo che non ce l’avrebbe fatta a portare dentro lo scatolone senza cadere e rompersi l’osso del collo. Alzai un sopracciglio. Se si fosse rotta l’osso del collo, be’… ecco risolto il problema dei nuovi vicini. 
trasferitasi con la madre nella casa di fianco alla sua. Ragazza bassa, per nulla appariscente e senza dubbio l’unica ragazza che riesca a farlo arrabbiare come pochi. Katy, dal canto suo, non capisce perchè Daemon la tiene a distanza o la minaccia di continuo, ma per nulla intimorita cerca sempre di avvicinarsi alla sorella Dee.
Lei mi fissò incredula. «Senti, volevo solo delle indicazioni. Ma evidentemente devo aver scelto il momento sbagliato.»  «È sempre il momento sbagliato, piccola.» «Piccola?» ripeté sgranando gli occhi. «Non sono piccola. Ho diciassette anni.» «Ah, è così?» Per la miseria, come se non avessi notato che era già parecchio cresciutella. Nulla in lei mi ricordava una bambina, ma maledizione, Dee me lo diceva sempre che a livello di rapporti sociali ero pessimo. «Io te ne avrei dati dodici. No. Forse tredici, mia sorella ha una bambola di là che mi ricorda proprio te. Tutta occhi, con la faccia da tonta.»  «coglione». Mi aveva chiamato coglione? Wow, che offesa pesante. Scoppiai a ridere, sinceramente divertito. «Questa non me l’aspettavo da una signorina come te, Kittycat.» Si voltò di scatto. «Non chiamarmi mai più così.» Ahia, forse avevo toccato un nervo scoperto. Mi allontanai dalla porta. «Meglio che sentirsi dare del coglione, no? È stato proprio un incontro interessante. Ne serberò a lungo il ricordo.» Strinse i pugni delicati. Credevo volesse colpirmi, e magari la cosa avrebbe anche potuto piacermi. Okay, avevo bisogno di farmi aiutare. «Sai una cosa? Hai ragione. Non sei un coglione.» Sorrise educatamente. «Sei proprio una testa di cazzo.»
Daemon si accorgerà presto che Katy non è come credeva, che forse gli umani non sono solo fonte di guai e che di Lei può fidarsi. Ma come può dirlo agli altri? Katy, dal canto suo, non sa cosa siano davvero Deamon e Dee e quando lo scoprirà reagirà bene o male? Katy sta per essere messa in mezzo ad uno scorso tra Luce e Ombra, ma lei che è fatta solo di carne e ossa riuscirà ad essere all’altezza? E quello che prova per Daemon è abbastanza forte da non farla crollare?
Le afferrai i fianchi e la sollevai. Mi cinse la vita con le gambe e ricambiò il bacio con una passione che quasi mi spaventò. Speravo che non notasse quanto mi
tremavano le mani. Anzi, quanto tremavo tutto, dalla testa ai piedi. Avevo il fuoco sotto la pelle e stavo per perdere il controllo. Rischiavo di assumere le mie sembianze Luxen, e di certo non sarebbe stato un bene. Non m’importava. Mi schiacciai più forte contro di lei e gemette di nuovo. A quel punto persi la testa, sentivo il sangue ribollirmi dentro. Non avevo scelta, dovevo liberarmi di quell’energia. Ci giravamo intorno da mesi. Sin dal primo istante. Non avevo mai desiderato nessuna ragazza tanto quanto desideravo Kat.
Questo libro non è solo scritto straordinariamente bene, è anche diverso dagli altri. Con una trama fuori dal comune, con delle descrizioni fatte talmente bene che sembra di vedere un film e una storia d’amore fuori dal comune. Deamon e Katy per tutto il libro si punzecchiano, si respingono e si riprendono e leggerete i pensieri di Daemon, così contrastanti da ciò che dice o da come si comporta. Quando lessi Obsidian (Quindi dal punto di vista di Katy) non mi ero resa conto di così tanti particolari che solo leggendo Oblivion ho capito. La Armentrout ha una fantasia e una penna fantastica. Ho letto tutti i suoi libri e credo che il suo modo di scrivere sia semplicemente arte.
VOTO 5/5. (Solo perchè non si può andare oltre al 5.)
Sabrina

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