martedì 15 marzo 2016

RECENSIONE IN ANTEPRIMA "Non chiamarmi di lunedì" di DANIELA VOLONTE' + INTERVISTA


TRAMA

Greta vive a Milano, Patrik a Roma. S’incontrano quando Greta, una consulente, viene chiamata dalla società di Patrik, la Betapharma, per un ridimensionamento del personale in un periodo di crisi aziendale. E lui, giovane ingegnere con possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro, è tra quelli destinati a essere messi in mobilità. Quando l’ipotesi del licenziamento diventa una certezza, anche la debole storia tra Patrik e l’attuale fidanzata, Ludovica, finisce. Greta, nel frattempo, continua a tenere in piedi una relazione sentimentale che non pare avere futuro: Cris, l’uomo con cui si vede da tempo, parallelamente ha un’altra e pare non voglia decidersi a lasciarla. Proprio quando Patrik sta ormai per abbandonare la Betapharma e trasferirsi a Milano, il caso vuole che incontri quella donna dallo sguardo severo ma malinconico, colei che dentro di sé aveva ribattezzato “la Lady di ferro”, Greta…

RECENSIONE


Greta, protagonista del romanzo, è un cacciatore di teste. È una donna determinata e risoluta con un carattere molto forte, ma molto fragile a livello sentimentale. Da tre anni è amante di Cristiano, un uomo sposato che la illude con false promesse e lusinghe. Greta attraversa questa storia d’amore con momenti di gioia alternati a momenti di litigi, pianti e rimpianti per non aver troncato fin dall’inizio questa storia impossibile.


Patrik è un semplice impiegato dal carattere sincero e a volte pungente, che dedica dedizione e amore al suo lavoro. Anch’egli ha un carattere molto forte, dice sempre quello che pensa e a volte rimugina sulle cose prima di agire. È fidanzato da alcuni anni con Ludovica, una donna inaffidabile e dalla lingua biforcuta che lavora come fashion blogger.
A causa della grave crisi economica, Greta viene chiamata dalla società in cui lavora Patrik per ridimensionare il personale dell’azienda Betapharma. Durante il primo incontro Patrik assume un comportamento presuntuoso e offensivo nei confronti di Greta: rifiuta le spiegazioni insignificanti della sua imminente mobilità e le false parole di compassione della donna e le sbatte la porta in faccia. Entrambi subiranno pressioni e problemi dai rispettivi partner e in un giorno inatteso Greta e Patrik si rincontreranno e avverranno colpi di scena inaspettati… Il romanzo è affrontato con toni dolci, profondi ma anche simpatici ed esprime un tripudio di sentimenti ed emozioni.

La storia narrata dai punti di vista dei due protagonista, ci permette di entrare nei loro pensieri e riflessioni, nei loro sentimenti ed emozioni. I loro litigi fanno divertire il lettore, in particolare la spiritosità di Patrik e l’altezzosità di Greta che diventa successivamente umiltà. L’autrice ha conferito la giusta caratterialità ad entrambi i protagonisti: presuntuosi ma in realtà persone comuni alla ricerca dell’amore. Mi fermo qui altrimenti rivelo tutta la storia. Non vi resta che leggere il libro. I miei complimenti all’autrice per un libro molto emozionante che tratta temi attuali e avvenimenti reali che avvengono nella vita di ogni individuo. Grazie ancora per l’intervista e per la sua gentile disponibilità.

VOTO 4/5

Raffaella



MINI INTERVISTA ALL’AUTRICE
Un saluto a tutti.
Come è nata l’idea per questo romanzo?
L’idea di questo romanzo nasce dalle innumerevoli notizie che in questi anni hanno costellato giornali e telegiornali. Ossia la crisi economica che il nostro paese ha attraversato e la conseguente crisi nel mondo del lavoro. Come spesso capita con le mie storie, sono partita da un fatto reale e poi ho romanzato il resto della vicenda.
Spiegaci come hai creato il carattere di Greta e Patrik e perché.
Volevo che Greta fosse una donna dalla doppia personalità: forte e arrogante sul posto di lavoro, fragile e bisognosa di certezze nella vita privata. E soprattutto alla ricerca di affetto.
Patrik invece fin da subito l’ho immaginato con un uomo sincero, che non tenta di nascondere le proprie debolezze fingendo di essere diverso né di massimizzare i propri punti di forza.
Volevo un uomo vero e concreto che ogni giorno fa i conti con i soldi che non bastano mai, che rincorre sogni spesso in contrasto con i propri sentimenti, che non possiede una casa o un conto in banca milionario, ma solo la sua moto.
Quale è stata la parte del romanzo più difficile da scrivere e perché?
In ogni storia ci sono parti più complicate da costruire. In generale per me le scene di intimità tra i due protagonisti sono sempre le più difficili, perché non amo usare termini o azioni troppo esplicite e quindi impiego molto tempo per trovare le parole giuste senza cadere nel volgare. Forse questo, alla fine, rende il libro scritto in maniera troppo semplice o banale, ma nel genere romance preferisco così piuttosto che le volgarità.
Nella vita hai trovato il tuo Patrik?
Posso affermare di essere stata fortunata perché, anche se non credevo nel colpo di fulmine, mi sono dovuta rimangiare tutto, visto che da venticinque anni condivido la mia vita con il mio primo amore.
Che genere definiresti il tuo romanzo e perchè?
Questo libro è un romance contemporaneo che ha la sola pretesa di regalare momenti di serenità a chi si accosta alla sua lettura. Se poi chiudendo il libro, o spegnendo l’eReader, al lettore resta anche un sorriso sulle labbra, allora ho raggiunto l’obiettivo sperato.
Qual è il tuo genere preferito?
Sono di gusti un po’ difficili. Scrivo romanzi contemporanei proprio perché mi piace molto leggere storie d’amore dei nostri giorni. Leggo anche storici ed erotici, mal sopporto i chick lit e nonostante io sia portata per i drammoni, non mi fiondo facilmente sui libri che mi faranno piangere. Per questi ultimi devo essere dell’umore giusto.
Quali sono i tuoi autori/autrici preferiti? Hanno influenzato in qualche modo il tuo modo di scrivere?
Ci sono libri di autori che ho amato tantissimo e libri degli stessi che non ho nemmeno finito. Tendo ad amare una storia più che l’autore della stessa. Tra i libri che ho amato tantissimo posso elencare Io prima di te, Proibito e Il cavaliere d’inverno che sono distanti dal mio modo di scrivere. E poi ci sono autrici che per me sono una garanzia come la Hoover, che scrive invece un genere molto affine a quello che amo, oppure l’italianissima Sylvia Kant, che adoro come scrittrice e come donna, che invece scrive erotici, perciò un genere distante dal mio. Insomma, potendo sognare in grande, mi piacerebbe avere il talento di molte autrici… forse un po’ troppe!
Cosa stai leggendo in questo periodo?
“Grammatica” di Giuseppe Patota. Ti giuro che non sto scherzando! Il mio motto è: non si smette mai di imparare. Infatti, avendo intrapreso studi economici, so benissimo quali sono le mie lacune e i miei difetti, perciò tento di colmarli. E in questo periodo ho accantonato la scrittura per dedicarmi allo studio.
Chi sono i tuoi più grandi sostenitori?
Sicuramente la mia famiglia e gli amici. Per amici intendo anche persone lontano da me fisicamente, ma che hanno imparato a conoscermi e ai quali basta anche solo una parola scritta per capire il mio stato d’animo. Non è facile vivermi accanto perché sono consapevole di avere un carattere un po’ particolare. Tendo a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto e ad abbattermi per nulla, però so che posso contare su tante persone che mi fanno stare meglio anche a mille chilometri di distanza.
A quando il prossimo romanzo? Tratterai un genere diverso o ti focalizzerai ancora su questo?
Con Newton Compton ho in programma altri due libri e non ho proprio idea delle tempistiche, potrebbe essere tra un anno oppure tra due. Posso dire solo che saranno romance contemporanei, entrambi a due voci, ossia con punti di vista alternati e che uno sarà ambientato totalmente all’estero.
E poi c’è in stesura un libro scritto con la collega, nonché amica, Sylvia Kant, che sarà di un genere molto diverso perché si tratterà di un erotico. Sempre scritto in prima persona a punti di vista alternati. Io gestisco il POV femminile e Sylvia i POV maschili. Una bella sfida per me che non amo i cambiamenti, ma lavorare con lei è fantastico perché mi diverto un mondo, quindi non vedo l’ora di riprendere questo progetto.
Per chi volesse pubblicare come te un romanzo, cosa consiglieresti?
Sembra impossibile che io possa affermare ciò date le mie insicurezze, ma consiglio alle persone di tentare questa esperienza provando ad autopubblicarsi, perché sono convinta che sia meglio aver fatto un tentativo piuttosto che avere un rimpianto.
Grazie di cuore per lo spazio e il tempo che mi avete dedicato. Un saluto a tutti.

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